22/03/2018 – Concorso Unico PA, arrivano le regole

Concorso Unico PA, arrivano le regole

 
 
Pubblicato da lentepubblica.it il 21 marzo 2018
 
Arrivano le regole per il Concorso Unico PA: quello che insieme alla «programmazione dei fabbisogni» è uno dei pilastri della riforma del reclutamento nella Pa.

 

Secondo la direttiva del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione è importante ricordare che non esiste una procedura o un modello di concorso standard valido per il reclutamento di qualunque professionalità. Nell’ambito degli strumenti previsti dalla legge e dai regolamenti, occorre di volta in volta modulare sia le procedure sia i modelli a cui ricorrere al fine di pervenire alle soluzioni più adatte in relazione alla figura professionale da scegliere.

Tenuto conto delle metodologie di reclutamento previste dalla normativa vigente e in particolare dal D.P.R. n. 487 del 1994, il bando di concorso definisce innanzitutto, in relazione alla professionalità da reclutare, quale tipologia di concorso pubblico risulta più adatta tra:

a) concorso pubblico per esami;

b) concorso pubblico per titoli;

c) concorso pubblico per titoli ed esami;

d) corso-concorso;

e) selezione mediante lo svolgimento di prove volte all’accertamento della professionalità richiesta.

Le selezioni dovranno puntare a «verificare le capacità dei candidati di applicare le conoscenze a specifiche situazioni o casi problematici», mandando in soffitta le «prove concorsuali scolastiche o nozionistiche» che finora hanno dominato i concorsi pubblici. Ai candidati potrà essere chiesto anche di preparare atti amministrativi, circolari e simili.

 

Lo svolgimento dei concorsi in forma centralizzata o aggregata, con effettuazione delle prove in ambiti territoriali ampi, è  pratica obbligatoria per le amministrazioni centrali.  E comunque fortemente consigliata per tutte le restanti amministrazioni, dato che consente un’adeguata partecipazione ed economicità dello svolgimento della procedura concorsuale e l’applicazione di criteri di valutazione oggettivi e uniformi, tali da assicurare omogeneità qualitativa e professionale in tutto il territorio nazionale per funzioni equivalenti (art. 17, comma 1, lett. c), della legge 7 agosto 2015, n. 124).

In allegato il testo completo della direttiva.

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